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Storie senza biglietto di ritorno. "In fuga dalla mia terra" è un reportage sulle tracce di uomini, donne e popoli che non si fermano davanti a nulla. Perché non possono: i luoghi da cui fuggono si chiamano Guerra, Fame, Miseria. Emiliano Bos incrocia il passo e le parole di "migranti", "profughi", "erranti", "irregolari". Mai di "clandestini", perché salvarsi la vita non può essere una colpa. S'imbarca sulle piroghe che dal Senegal salpano per le Canarie, s'inoltra nel Sahara sulle nuove navi del deserto; percorre la Moldavia delle madri in trasferta e sconfina in Transnistria, il Paese che non c'è, incrocia le rotte dei pirati tra Corno d'Africa e lo Yemen di al Qaeda; condivide l'attesa impotente di migranti d'ogni continente nelle "stazioni intermedie", Istanbul, sublime porta della Fortezza Europa, Calais con le sue baraccopoli a due passi dal sogno d'oltremanica, la Giordania, parcheggio per migliaia di profughi iracheni. E scopre che dopo i fatti di Rosarno - ma anche prima - si fugge dal nostro Paese. Per non perdere la rotta a ogni reportage affianca la sua "bussola", un quadro storico con fatti e numeri: per capire che i cosiddetti "flussi migratori" sono ormai "esodo", tumultuoso e inarrestabile.